Il polistirolo, quale composto di carbonio e idrogeno, è di sua natura un materiale combustibile. Esso inizia la sua decomposizione a circa 230-260°C, con emissione di vapori infiammabili, ma soltanto a 450-500°C si ha una accensione.
La successiva propagazione della fiamma avviene spontaneamente nell’EPS normale, se vi è sufficiente apporto di ossigeno, mentre nell’EPS a migliorato comportamento al fuoco (EPS/RF), ottenuto con opportuni additivi, la propagazione cessa al venir meno della causa di innesco. Le normative distinguono il comportamento dei materiali combustibili con una opportuna classifica. Il polistirolo nudo si colloca generalmente nelle classi E oppure D e superiori se rivestito (secondo EN 13501-1).
Si riportano alcune considerazioni generali sul comportamento al fuoco del polistirene – polistirolo espanso che possono utilmente servire per una valutazione del rischio di impiego.
- L’EPS richiede una certa energia per la sua accensione; una scintilla o una sigaretta accesa non sono sufficienti.
- Il contributo del polistirolo in termini di bilancio energetico di un incendio, è modesto, in relazione alla sua bassa massa volumica: 1 dm cubi di EPS da 15 Kg/m cubi ha un potere calorifico di 590 j contro 9200 j dello stesso volume di legno di abete.
- L’EPS si trova generalmente protetto da altri materiali e non ha immediata disponibilità dell’aria necessaria alla sua combustione (circa 130 volte il suo volume).
- La combustione può sviluppare, come gas tossici, essenzialmente ossido di carbonio, non diversamente dai materiali lignei presenti nella costruzione o nell’arredamento ma in proporzione molto più ridotta. La combustione dell’EPS non produce diossina che quindi non si ritrova nei fumi prodotti durante un incendio. Le sostanze emesse dalla combustione dell’EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato).
Comportamento dell’EPS – polistirene – polistirolo espanso: Temperatura di decomposizione 300-400° C primi segni di cedimento Temperatura di innesco della fiamma 360-370° C (DIN 54836) 345-360° C (ASTM D1929) Temperatura di auto accensione 450-500° C 490° C (ASTM D1929) Temperatura di autoaccensione dello stirene 490° C Il polistirene – polistirolo espanso è un idrocarburo composto da idrogeno e carbonio. La versione autoestinguente contiene un additivo che permette di ottenere un materiale a ritardata propagazione di fiamma.. Con una fiamma a temperatura crescente il polistirolo inizia a collassare ed in seguito a sciogliersi, quindi a bruciare.. In caso di incendio i prodotti della combustione dipenderanno, ovviamente, dal livello di temperatura presente. Quando il polistirene brucia con una fiamma stabile e un buon supporto di ossigeno, i principali prodotti della combustione sono diossido di carbonio, monossido di carbonio, acqua e particelle. Durante un incendio è la presenza del monossido di carbonio ed il relativo esaurimento dell’ossigeno che, solitamente, rende più pericoloso l’ambiente. Se la fiamma non è ben stabilizzata si avrà una minore combustione che genera del “fumo bianco”. Ciò è dovuto alla formazione di goccioline per la condensa di prodotti non completamente bruciati. Di maggiore interesse, più che l’esatta composizione dei prodotti di combustione da EPS, è la tossicità dei gas prodotti. Studi eseguiti da Hilado et.al (“Toxicity of pyrolysis gases from natural and synthetic materials”, Fire Technology, May 1978, p.136) e Oettel e Hofmann (“Experiments on toxic hazards with expanded polystyrene”, Fire International, 25 july 1969, p.20) e altri (review Zorgman, TNO report B-79-504 1979, TNO…..) hanno dimostrato che, paragonati ai soliti materiali da costruzione (sughero, cotone, lana, compensato, etc.), in caso di incendio l’EPS presenta dei rischi di tossicità minori (basati su test animali) su basi volumetriche. Poca differenza sulla tossicità è stata riscontrata fra i prodotti da combustione di materiali in polistirolo normale ed autoestinguente.